Il Kobe Beef a “La Fattoria del Campiglione”, la prima volta non si scorda mai...

Una vera e propria esperienza sensoriale, da vivere e condividere. Il leggendario Kobe giapponese, la delizia proibita in passato riservata agli imperatori, oggi è servito anche qui nei Campi Flegrei, nella terra del mito. E il mito è anche quello che da secoli ammanta questa carne leggendaria, la più pregiata al mondo.

Una selezione suprema della migliore razza protetta giapponese, allevata sin dal 1200 nella prefettura di Hyogo, a Tajima, nella parte montuosa della provincia, attraverso un disciplinare rigidissimo. Parliamo di tori castrati o scottone (una mucca che non abbia partorito) cresciute con un’alimentazione controllata, prevalentemente a base di cereali, latte e acqua sorgiva. Per parlare di “vero” Kobe inoltre, è necessario che alla macellazione l’animale abbia un peso di 470 kg, e che il grasso di marezzatura si attesti su un livello superiore a 5.

E di livello 10 il Kobe Beef arrivato a La Fattoria del Campiglione, dove Nicola Buono e Michele Sgamato aspettavano da tempo la possibilità di servirlo ai propri clienti. “Erano almeno 7 anni – dice Buono – e quando quest’estate si è presentata l’occasione di prenderlo non abbiamo avuto esitazioni. In Europa ne sono arrivati circa 600 kg, da noi 42 ma siamo già in attesa di riceverne altra anche perché il riscontro degli appassionati è stato immediato. Abbiamo ricevuto telefonate e prenotazioni anche da fuori regione”.

In Italia era già arrivata carne Wagyu (alla lettera, Manzo Giapponese), allevata in Texas piuttosto che in Australia o in Sud America, da embrioni giapponesi. Ma il Kobe Beef è ovviamente un’altra cosa. A La Fattoria lo propongono come assaggio (40 euro circa), appena girato sulla piastra e servito caldissimo al tavolo: il grasso interno si scioglie in bocca e la morbidezza al palato è decisamente sorprendente.