Dite Cheeese...steak! (la leggenda)

Le tre regole del CheeseSteak: sfilatino croccante, straccetti di manzo e formaggio fuso

 
In principio era un Hot-Dog. Anni 30, gli Stati Uniti erano alle prese con la grande depressione e con loro Pat ed Harry Olivieri, italoamericani di prima generazione. Nel loro chiosco, a Philadelphia,  decisero di elaborare un sandwich più economico rosolando degli straccetti di carne di manzo con della cipolla. La storia, che negli states è diventata leggenda, racconta che a quel test si sottopose volentieri un tassista che di hotdog da Pat ed Harry ne aveva già mangiati parecchi ma che da quel panino croccante e profumato fu conquistato.

Quel sandwich anticrisi conquistò anche l'intero mercato cittadino, diventando poi uno dei simboli della città quando al manzo, allo steak, fu aggiunto il cheese, il formaggio, Provolone nella fattispecie. E fu Philly's Cheesesteak

Circa mezzo secolo dopo un italoamericano "di ritorno", Luigi Coppola, apre a Monte di Procida il Sunrise Chalet e ripropone un Cheesesteak in salsa flegrea, rielaborando la scelta della carne (che resta di bovino) e del formaggio (fuso, a fette) e introducendo i classici contorni napoletani, dai friarielli alle melanzane a funghetto. Il Cheeseteak è così diventato "Cistecca" (nel 2014 è nato anche un consorzio, con tanto di marchio registrato), e dopo Philadelphia e la Pennsylvania ha conquistato anche il nostro territorio, in tante, tantissime varianti. Ecco, noi vogliamo assaggiarle tutte.